Prosa poetica di Lori Marchesin
Ero una piccola spiaggia sabbiosa in una vita precedente. Ero felice
e non mi lamentavo mai anche se l’oceano si prendeva ogni libertà con me –
giocava duro in tutte le stagioni e io sopportavo i suoi schiaffi d’acqua,
ingoiavo la sua furia salata, ammassavo stelle marine e alghe
dietro le spalle rocciose mentre i granchi solleticavano la mia pelle.
Era bello quando le giornate di sole portavano i bimbi a giocare da me –
Seduti a gambe incrociate, mi trasformavano in castello con torri di
conchiglie e stecchi o mi lisciavano per giocare a biglie. Una volta mi hanno
dato forma di donna con lunghe gambe, un volto senza bocca e telline per occhi.
Era ieri o una vita fa quando un cormorano volò da me e si acquattò
sulla roccia, che una volta segnava il mio limite, emettendo grida
stridule alle mie gambe trascinate dentro al possente oceano.
Sento ancora i fischi del vento, il rimbombo di un tuono errante
e il galoppo delle onde che stanno portando via il poco di me rimasto.
Scrivi un commento