Poesia di Sebastiano A. Patanè Ferro
sole silenzioso
centomila anni stanchi nel cuore di farina
gong d’oltre terra tanto vicina al cielo
che spacca la zolla in tre e poi in cinque
senza riguardo sole silenzioso senza pelle
col seme caduto sull’irrisolta fecondità
di una poesia che certo non sa d’amare
parla sorda scure imprevedibile
della poetessa di Foligno colpisci pure
le parole conservate dalle ambre
a sud dei rosmarini, dove il silenzio
chiacchiera col nulla dell’ombra di una mano
che appena sfiora il fucsia d’un passato
proprio accanto alle radici
senza pioggia non può esserci colore
in una sera così lontana da quest’istante fermo
tra le dita e la carezza immobile a mezz’anima
nell’aria ridotta ad unico respiro
ah ridicola speranza del principio
che vuole il cuore prima della mente
senza passare attraverso le betulle
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