Racconto di Lori Marchesin
“RaccontiConParola-2”
Stesi nudi a letto, io seguo le tue dita che tracciano i contorni del mio corpo. Conosci tutto di me, mi hai dipinta in tante pose come tu volessi cogliere la mia essenza fisica senza, tuttavia, penetrare oltre la pelle ambrata, l’armonia delle ossa.
Mi dipingi sempre con gli occhi chiusi, come se temessi di vedere oltre ciò che ti attrae, come se gli occhi potessero esprimere ciò che non vuoi sapere.
Forse il tuo amore per Modigliani si riflette nei miei occhi velati o palpebre calate su di una realtà che ti sfugge.
Mi giro verso di te, ti guardo. Com’è possibile tu non veda la verità che mi tormenta? Ho tradito il tuo amore e la tua fiducia; ho amato il corpo di un altro uomo, solo il corpo, perché il mio cuore ti appartiene e apparterrà sempre. Nella mia lucida follia, speravo tu cogliessi il diverso in me e lo catturassi in quegli occhi che non vuoi dipingere.
È stato inutile. Ho avuto la tentazione di “confessare”. Cosa? Che avevo colto l’opportunità di ferirti e ferirmi, per almeno scalfire la proiezione di una me perfetta e non corrispondente alla realtà. La verità è che l’essere accarezzata da mani diverse dalle tue mi trasmetteva brividi di rifiuto e non di piacere. Lui ha capito, – tu sei parte di un altro uomo – ha detto. Così mi è rimasta solo l’amarezza di un ragionamento sconclusionato.
Mi guardi e forse cogli il turbamento che appanna il mio sguardo. Non parli, non chiedi. Tu che hai fatto di Caravaggio il tuo idolo, pensa alla sua Maddalena Penitente
a quella lacrima che scende lungo la guancia. Fai che quella lacrima sia la mia, la tua, la nostra: la mia debolezza, la tua comprensione.
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Letto tutto e che dire, brava. Un racconto pieno d’amore per sé stessi e per gli altri. Sei riuscita e entrare nell’intimo di ognuno di noi con il farci comprendere che il tradimento a volte può essere visto sotto altra luce e diventare un punto forte su cui aggrapparsi per continuare a vivere senza rimorsi. 🙂