Racconto di Raffaella Bagni

(Sesta pubblicazione – 28 agosto 2019)

 

I gomiti di lei affondavano sul mio corpo, gli occhi di lui violavano il mio intimo.

Le cosce fredde e nude, toccavano il metallo del letto.

Ogni fibra muscolare vibrava, le energie erano convogliate da qualche parte, ma io non le trovavo.

Lui mi guardava, non so se mi toccasse.

Lei mi spingeva, il suo peso lo sentivo addosso.

La stanza verde acqua, l’aria consumata, potevo scorgere il mio corpo tremare, non avevo alcun controllo.

Vedevo i miei piedi, vestiti di calzini di cotone bianco, sullo sfondo del soffitto, accanto ai neon accesi.

Spingi qui, sembrava indicarmi lei, ma io non sentivo, non percepivo neanche un millimetro di me.

Ero aria, inconsistente, evanescente, senza peso, senza forma, obnubilata senza forze, senza poter decidere nulla, un corpo a corpo tra me e me, un corpo nudo nell’aria densa di dolore.

Dentro al cranio una pressione forte, le palpebre gonfie, gli occhi semi chiusi, strizzati, bagnati, le guance rosse e tese, si coloravano di porpora. I denti serrati che perfino la voce era intrappolata.

Poi; un gemito, lacrime, sorrisi tutt’intorno, il suo labbro tremolante, il mio corpo nudo, il suo corpo nudo, sopra il mio.