Racconto di Claudio Bassotti

(Prima pubblicazione -18 settembre 2019)

 

Piove accidenti. Me la sono ritrovata così nel peggiore dei modi. Il muso incollato sul volante, le braccia aperte. Oh..mio Dio! aperte come un crocefisso, allargate sul cruscotto. Siamo nati per soffrire e per morire. E il peso morto. Visibilmente morto, intendo. Morto davvero. Oh no… oh no!

Marcella!! Marcella!! L’ho girata, non mi vedeva in viso nemmeno da morta. Marcella non c’era più. Se ne era andata da sola, senza dirlo a nessuno, dentro la sua auto nel nostro garage. Piove accidenti e questo non va bene.

Che faccio, chiamo un dottore? La croce rossa o i carabinieri e la polizia? Chiamo aiuto? Oh. Marcella!! Telefono. Aiutatemi! E’ morta mia moglie. Arriva la polizia e l’ambulanza. Nessuno tocchi niente dice il tipo con l’impermeabile. Ma io ho toccato tutto. Non doveva. Perché? Perché dobbiamo accertare come è morta e questa pioggia maledetta non ci aiuta.

Tra noi? No, non andava bene. No. Devo essere sincero, ma niente di che. Sa, dopo tanti anni. Comunque, lei era scesa in garage come al solito per prendere la sua auto e andarsene in quella fogna di ufficio.  Maledetti impiegati. Poi sono sceso con

Coriandolo, il nostro cane e ho visto la porta del garage semiaperta. Sono entrato ed eccoci qua. Maledetta giornata

Un peso morto, siamo tutti un peso morto Marcella, non solo te. Un peso morto

Piove ancora accidenti. E il cane? Come mai lo abbiamo trovato in casa? Mi fa il poliziotto vestito da normale cittadino. Mah. onestamente… non saprei. Io sono arrivato qui col cane e poi non ho pensato più a lui. Come potevo pensare ad un cane per giunta chiamato allegramente Coriandolo in una situazione simile? Sarà rientrato da solo. Il cane ha le chiavi di casa? Senta lei… per favore… cosa vorrebbe insinuare che ho ucciso mia moglie?

Non c’è pace tra gli ulivi. Non ce ne è mai stata tra noi. Poi tutte quelle complicazioni col cuore, i farmaci, i dottori. Non abbiamo figli. Solo amici fraterni e fratelli amici. Ma Marcella era la sorella di tutti qui. Tutti le volevano bene, tanto. Non io, ultimamente. Le nuvole nere la fuori e qui dentro non promettono niente di buono.

Quelli la fuori stanno scattando foto al giardino, alle orme per terra. Lavoro facile con questo tempo. Tutto segnato. Impossibile non vedere le tracce sul fango. Uno chiama il tipo che mi fa le domande. Commissario, qui ci sono impronte diverse. Io pensavo che la morte si archiviasse in cinque minuti di apnea. Quando posso piangere mia moglie, commissario?

Oh mio Dio! Mio Dio! Portami da lei!! Anche io sono un peso morto…

Cosa significa che c’è un assassino? Un assassino?? Ma chi? E come? Perchè ? O l’assassino sono io?Non corra, dice fumando, non corra che tanto fuori piove.

The sky is crying,

look at the tears roll down the street1

Oh Marcella portami con te! Qui sospettano tutto. Soprattutto me. Si, commissario, posso spiegare tutto, ma fatemi piangere ancora. Marcella era malata, ma in cura. Io non mi prendevo mai cura di lei, e lei nemmeno. Non fatemi parlare, fatemi piangere.

E invece deve parlare. Mi ordina il tipo. Dovrei spiegare tutto… ma tutto cosa? Marcella prendeva delle gocce per il cuore. Grazie a quelle gocce sopravviveva. Non era una medicina qualsiasi, commissario. Era un vero e proprio salvavita.  Un cuore pazzo pazzo da legare fermato da tre gocce di medicinale. La digitale, forse? Si. Commissario, è quella che teneva in vita mia moglie…

Che cosa? Cosa dice? No, non preparavo io la dose del medicinale, faceva tutto da sola. Marcella era una precisissima e con quel farmaco non si può non esserlo. Io no, molto meno, per niente. Avrei combinato solo disastri. Un disastro così però non me lo aspettavo da una come lei.

Sì, vabbè. Un rapporto pallido, ultimamente.  Veramente troppo pallido, ma non per questo, commissario. Non avrei mai potuto. Non lo so come è successo. Lei prendeva quelle gocce la mattina, lanoxin mi pare.

Pioggia, fammi piangere

Quali sms avete visto? Si certo. lei me lo aveva detto ieri. Tu mi strazi, ma non mi ammazzi. Vabbe’ ispettore. Lei è sposato? L`ho già detto, non era un rapporto idilliaco, ma no. no non per questo, non voglio l’avvocato non ne ho bisogno. Ho bisogno di silenzio

 

1        Il cielo sta piangendo, guarda le lacrime rotolare giù dalla strada (James Elmore)

 

Il giorno dopo

Commissario, mi ha convocato? l’apatia di coppia non è reato

si è accorto finalmente che c’è in giro altra gente

che passeggia impunemente?

Per favore, la smetta di fare il rapper e si sieda, fa lui. E ha ragione. Troppo ritmo per tanto dolore. Non credo ai miei occhi. Foto di Marcella ovunque e cartelle e fogli svolazzanti con il suo nome. Maledetto me! Se avessi potuto ascoltare le sue ultime parole. Semmai ci fossero state, intendo. Non sarebbero state certo parole d’amore, ma di disperazione. Liberatemi da queste catene che non mi avete ancora messo!

Stop all this weeping, swallow your pride You will not die, It’s not poison2

Maledetti voi. Maledette medicine. Maledetta routine. Maledetta convivenza senza convivere. Maledetta tristezza. Maledetto me che ho rovinato tutto, commissario. Ho rovinato tutto, ma non l’ho uccisa. L’ho soltanto guardata morire lentamente da tre

 

2        Smetti di piangere, manda giù il tuo orgoglio, non morirai, non è veleno (Bob Dylan)

anni fino a ieri senza muovere un sorriso per lei. Maledetta anche questa pioggia che non riesce a farmi vedere il cielo.

Il cielo vomita Boom boom3

Aspettiamo la scientifica- mi fa il commissario- l’autopsia parla chiaro, o quasi. La signora è deceduta per avvelenamento terapeutico, in pratica ha ingerito una quantità maggiore di digitale. Stanno ancora approfondendo l’anamnesi…

Cosa c’è da aspettare allora? Se si è voluta togliere la vita…

Non corra – ribatte- qui non ci sono le caratteristiche del suicidio, signore. Qui è ben altro. Ci risiamo! Mi si accusa velatamente e senza motivo. Solo tu potevi accusarmi, Marcella, di essere ciò che sono.

Stiamo procedendo con l’analisi del contagocce. Effettivamente c’è un problema. Sussurra il poliziotto. Poi prende il telefonino e si allontana da me. Meno male sono solo. Tutto questo l’avrei fatto per rimanere solo? Io già ero solo, Marcella.

And freedom, oh freedom well, that’s just some people talkin’4

Ecco ha smesso di piovere. Era ora. Il commissario parla e mi vede. Altri due stanno fumando fuori, sulla strada. Li raggiungo senza fumare. I vicini passano, buttando sguardi indagatori sulla nostra casa. Non nostra, ma mia ormai.

Venga! – dice sbracciandosi il commissario – Venga qui, per favore. Non ho più voglia nemmeno di parlare. Non ho più forze

3        Da Black cat (Zucchero)

4E la libertà, la libertà è soltanto qualcosa di cui la gente parla (EAGLES)

per affrontare i funerali, i preparativi, le chiamate ai parenti, le spiegazioni, i fiori, tutto. Mi portassero dentro, non ho forza per finire questa storia.

Questa storia finisce,qui – mi anticipa il commissario – è una storia strana, ma non l’unica. Forse lei potrà rifarsi sulla casa farmaceutica… Si trovi un buon avvocato… Ora le spiego… il contagocce di questa scatola era difettoso. Un difetto grave, ma di fabbrica. Ce lo ha confermato anche il farmacista che aveva esposto un cartello e richiamato i pazienti uno ad uno. Abbiamo trovato anche la chiamata del farmacista a cui sua moglie non aveva risposto. Insomma, una tragica fatalità: mi dispiace

Già… una fatalità… che forse poteva essere evitata se avessi detto ciò che avevo letto sul cartello in farmacia e se non avessi omesso di aver sentito una chiamata mentre lei era sotto la doccia. Omissione di soccorso. Ma non sono cattivo, sono solo tormentato. E -ahimè ed accidenti a me- quando piove mi piace rimanere solo, è più forte di me. Non per niente sono meteoropatico.

E finalmente ora… apriti cielo.