Racconto di Giovanni Boncristiani
(Prima pubblicazione – 23 settembre 2019)
Ero tornato in auge da poco tempo quindi ero ancora piuttosto nervoso quando mi esibivo in pubblico.
Nel locale, buio, fumoso e affollato c’era molto rumore e per ottenere un po’ di silenzio venni annunciato come il “miglior bassista bianco della Costa Est”; purtroppo il chiasso non accennava a diminuire poiché la maggior parte del pubblico non conosceva la “mia musica” e tanto meno il sottoscritto. Non mi persi d’animo e iniziai facendo scivolare i polpastrelli lungo le corde dapprima lentamente poi sempre più rapidamente emettendo sonorità sconosciute ai più; la gente pian piano zittiva e si alzava guardandomi incuriosita.
Ebbe così inizio la parte più bella della notte.
Suonavo roteando gli occhi e sudando copiosamente mentre il pubblico era ammutolito ascoltando quella musica, poi il pezzo finì provocando un uragano di applausi.
Suonai altri tre brani provocando occhi lucidi per coloro che non conoscevano quella musica, “la mia musica”, mentre quei pochi dai quali ero conosciuto urlavano letteralmente di gioia.
La musica è veramente un elemento di straordinaria potenza.
Poco dopo mi svegliai…
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