Racconto di Roberta La Placa
(prima pubblicazione – 4 dicembre 2019)
Un autobus le aspetta ogni mercoledì pomeriggio in una piazza fuori Kiev. Stanno chiuse in macchina a viversi, fino all’ultima goccia, l’abbraccio di amore che mancherà per tanti mesi. L’autista carica valigie pesanti. Donne salgono tenendosi strette borsette con passaporto e visto per tre mesi, qualche euro, foto dei figli, un vocabolario di italiano, un fazzoletto per asciugarsi lacrime di nostalgia e un indirizzo con un cognome italiano posato su un pezzo di carta. L’autobus parte. Destinazione Genova. Donne hanno lo sguardo fermo sul loro passato e di paura sul loro futuro.
L’autista lascia i bagagli su un marciapiede che profuma d’Italia. Disferanno le valigie in case che ancora non conoscono davanti agli occhi di una donna con lo sguardo assente ma con un cuore bisognoso d’amore. E loro lo portano quest’ amore nelle famiglie in cui lavorano. Imparano le parole più dolci per chiamare principessa a chi la malattia ha tolto il ricordo, regalando sorrisi, abbracci, parole e tanto amore.
Ogni sera parlano e guardano mariti, figli e nipoti sullo schermo del computer. Si abbracciano con gli occhi. Ogni giovedi pomeriggio e domenica si incontrano con le amiche in città. Vanno a caccia di saldi per riempire scatole di cartone che tengono nelle loro stanze. Ci aggiungono olio, sale, pasta, passata di pomodoro, biscotti, caffè e quasi tutto lo stipendio che guadagnano. Una volta al mese, un uomo viene alla porta a prendere il pacco e lo carica su un camion.
Dall’ Ucrania scendono gli angeli!
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