Racconto di Elena Brescacin

(Prima pubblicazione – 28 aprile 2020)

 

Uno stalker volante si aggirava per la sala macchine e non c’era modo di individuare il posto in cui sceglieva di sedersi; prediligendo le persone non vedenti per la loro palese difficoltà a catturare creature volanti, quell’entità insidiosa amava svolazzare rumorosamente prendendosi gioco della sua preda appoggiandosi sulle orecchie, i capelli, poi sulle piegature del pigiama o sulla scrivania, persino sopra il registratore portatile o la base di ricarica del telefono.

Così lei, non avendo abbastanza armi ma stanca di essere dominata da quella creatura, ha deciso di passare all’azione: cerchiamo un occhio.
Non c’era nessuno dotato di quest’arma preziosa nei paraggi, perché erano già passate le 22 e il servizio internet BeMyEyes di teleassistenza ormai era disattivo fino alla mattina dopo; i familiari anche loro vedenti stavano già dormendo e così lei è decisa a giocarsi l’ultima carta: pur sapendo di essere esteticamente impresentabile accende il video durante il collegamento audio col suo amico rispondente allo pseudonimo Gifter, l’eroe “descrittore” il quale, fino ad allora, si era limitato solo a tranquillizzarla sulla non pericolosità di quegli esseri.

Col video acceso, inizia a perlustrare la stanza. Niente, l’insidia sembra aver smesso di volare ma lei è già armata: una mano col fazzoletto, l’altra col telefono. Improvvisamente anche Gifter sente il ronzio: “Ferma! Ferma! Sposta la fotocamera più giù … Il fazzoletto più a destra… Eccola, ce l’hai sul fianco! Presa?”

“Sì, gifter! Sì! Ora uccidiamola, ci stai?”
“Certo, voglio assistere all’operazione. Come deve morire?”
“Fosse per me la spaccherei in due pezzi, è tutta la sera che mi fa
penare, ora muoia lentamente!”
“No, non lo fare; potresti pentirtene e portare i suoi odori tossici sulla pelle per tutto domani”.
“Hai ragione, allora facciamo alla vecchia maniera”.Lei prende il fazzoletto e lo arrotola attorno a quella creaturina che
continuava a muovere le zampette tra le sue dita; “Bastarda, ora te la faccio vedere io!” Chiuso il fazzoletto lo appallottola e lo mostra fiera al gifter. Il bagno non è distante; i vedenti dormono e nessuno può criticarla per essere andata in gabinetto con la videocamera accesa. Davanti al wc, alza il coperchio e gifter si gira: “No, non guardo, tranquilla”.
“Ora guarda. Sto per effettuare il lancio!” Splash. Plop.
Flush!!!
“Vuoi che ti canto la marcia funebre?” Le chiede lui, ancora col video acceso.
“No, spegniamo, vai a letto ora. Io sto qui a leggere un altro po’!
Grazie descrittore, buona notte.”