Userete Čechov per fortificare le vostre idee sulla scrittura: se ci pensate, cosa c’è di più umano che cercare conferme in chi è sicuramente migliore di noi?
di Amleto de Silva
Di recente abbiamo parlato delle lezioni di scrittura di Raymond Carver, e abbiamo cercato di segnalare l’utilità dei consigli dello scrittore per chi voglia cominciare a buttare giù qualcosa. In effetti, mentre la manualistica (sempre secondo la mia personalissima opinione) serve a poco, è importante, o quantomeno, nella peggiore delle ipotesi, interessante, scoprire quello che i grandi scrittori pensano del loro lavoro e dei loro processi creativi. E il bello è che si tratta di consigli che potete seguire, o sui quali potete riflettere, anche se lo scrittore non vi piace. L’unica accortezza che dobbiamo avere è quella di scegliere sempre e soltanto autori onesti.
Ecco, io sono fermamente convinto che da un fenomeno letterario montato ad arte, e che magari nemmeno mi dispiace, posso avere molto meno da imparare rispetto a uno scrittore che magari mi diverte meno (o che, più semplicemente, è lontano dai miei gusti personali), ma più onesto, più fedele a se stesso e al suo lavoro.
È questo il motivo che mi spinge a segnalarvi questo libriccino, Senza trama e senza finale. 99 consigli di scrittura di Anton Čechov.
Naturalmente, non si tratta di un vero libro pensato dall’autore in questa forma, ma di una selezione di alcune sue riflessioni sulla scrittura selezionate dal curatore, Piero Brunello. E sebbene sembri un’operazione più commerciale che altro, questo libro ve lo consiglio caldamente: non so voi, ma io lo stomaco di andarmi a spulciare tutto l’epistolario di Čechov non ce l’ho, e devo dire che invece in questo libretto, tra l’altro, va sottolineato, davvero economico, ho trovato alcune cose che mi sono davvero piaciute e che non esito a girarvi:
1) Non ho voglia di scrivere, e poi è difficile unir la voglia di vivere con la voglia di scrivere.
2) Non forbire, non limare troppo, sii sgraziato e audace. La brevità è la sorella del talento.
3) Scrivete su ogni specie di soggetti – allegri e lugubri, bene o male. Mandate racconti, bozzetti, aneddoti, barzellette, freddure, ecc. ecc.
4) Non permettere che qualcun altro accorci o modifichi i tuoi racconti (…) Non permettere è difficile: più facile è adoperare il mezzo che hai sotto mano: accorciare tu stesso fino al nec plus ultra e rielaborare.
5) Non esiste una polizia che possa considerarsi competente in fatto di questioni letterarie, Sì, sono d’accordo, non si può fare a meno del freno e del bastone, giacché i furfanti s’intrufolano anche nella letteratura; ma, per quanto si faccia, sarà impossibile trovare per la letteratura una polizia più efficace della critica e della coscienza personale dell’autore.
6) È più facile scrivere di Socrate che d’una signorina o d’una cuoca
7) Per un chimico non v’è nulla di sudicio sulla terra. Altrettanto obiettivo dev’essere lo scrittore. Egli deve liberarsi dal soggettivismo della vita e sapere che inun paesaggio un mucchio diletame rappresenta talvolta una parte degna d’ogni rispetto e che le cattive passioni sono inerenti alla vita al pari delle buone.
8) Mai si deve mentire. L’arte ha questo di particolarmente grande: non tollera la menzogna. Si può mentire in amore, in politica, in medicina: si può ingannare la gente, persino Dio; ma nell’arte non si può mentire.
Bello, vero? Naturalmente, per quanto il libro sia breve, io mi sono limitato a citare giusto poche, pochissime righe, e soprattutto ho scelto, consapevolmente, quelle che mi paicevano, o meglio, che ho trovato che più si adattessero al mio modo di pensarla sullas crittura. Farete così anche voi: userete Čechov per fortificare le vostre idee sulla scrittura. Non è giusto, ma è così, e d’altra parte, se ci pensate, cosa c’è di più umano che cercare conferme in chi è sicuramente migliore di noi? Per quanto mi riguarda, sono e sarò sempre favorevole al fatto che si scriva: sempre, comunque, dovunque e in grande quantità, e sono grato a chi lo fa. Se c’è una sola possibilità che su mille, anzi un milione, anzi un miliardo di scimme sedute di fronte ad altrettante macchine da scrivere possa partorire un’opera valida, beh, la parte dello scimmione che scrive parole senza senso non mi dispiace affatto.
AMLETO DE SILVA, vignettista, autore teatrale, scrittore. Collabora con Smemoranda, Ilmiolibro.it e TvZap. Ha pubblicato Statti attento da me e La nobile arte di misurarsi la palla con Roundmidnight e Stronzology con Liberaria
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