Articolo di Elenia Stefani 

 

Vi siete mai chiesti cosa significa “cambiamento”?

Quando penso a chi ero e chi sono, devo ammettere che sono cambiata.

È cambiato il mio corpo, ma è cambiata (scusate la ripetizione) soprattutto la mia mente.

La determinazione, la sicurezza, la forza e l’autostima sono cresciute quasi esponenzialmente.

Forse può sembrare strano.

Sono sempre stata conscia di alcune mie peculiarità, della mia mente e dei miei pensieri.

Non ho mai avuto dubbi riguardo al sentimento che provava Michele ne a come lui mi vedesse bella.

Ma non ha senso negare che un aspetto fisico più “consono”, più rientrante nei canoni estetici, crei una sicurezza maggiore in se stessi.

Va però detto che la sicurezza, nel mio caso, è scaturita dall’aver constatato che potevo farcela, che sono riuscita a perdere tanti chili da sola e a riscoprire una nuova me, con nuove passioni ed energie.

Ma cos’è il cambiamento?

In fondo, in un modo o nell’altro, cambiamo continuamente. Mutiamo. Sempre.

Ma quando esso diventa palese? Quando gli altri si confrontano con una “nuova” persona?

Credo che lì ci siamo un confronto molto sottile, quasi sul filo di un rasoio.

Da quando sono cambiata, mi trovo spesso a camminare su questo sentiero impervio… si, difficile, perché mi ha portata a scoprire ancora di più la bassezza umana, la cattiveria e l’ignoranza ed è difficile decidere se rispondere a tono o se lasciar correre, se “difendersi” o, addirittura, aprire gli occhi a chi offende senza nemmeno rendersene conto.

Ultimamente mi capita spesso di trovarmi a dover decidere come rispondere, anche ieri, quando mi sono sentita dire: “Signora mamma di Carlotta (nemmeno il mio nome si ricordava), mi scusi. Prima non l’ho riconosciuta. Ho dovuto chiedere a Carlotta se lei fosse la sua nuova matrigna perché è davvero bella, sa? Ora Michele non la lascerà uscire facilmente dato che possono corteggiarla. Prima sarà stato più facile. Ora finalmente Michele potrà esser orgoglioso della moglie che ha.”

Ecco, questo è più o meno il sunto delle frasi che sento da un anno a questa parte.

Cosa si evince?

-Che, secondo molti, prima ero un abominio.

-Che, sempre secondo molti, ero brutta e mio marito si doveva vergognare di me.

-Che non importa se sei intelligente o, almeno, non stupida, devi esser bella fisicamente. Questo conta.

-Che il corpo è ancora un metro di giudizio insindacabile.

-Che la donna deve esser sempre “icona” di fisicità e proprietà dell’uomo.

Ecco, ormai sono stufa di rispondere a tutte queste frasette del ca**o (scusate la franchezza) perché non cambierà mai nulla. Chi le pensa, continuerà avanti per la sua strada. Non capirà mai ne che sta offendendo, ne che è un bieco ignorante.

Però fa rabbia… tanta.

Perché siamo a metà del 2022, siamo (teoricamente) in una società moderna e colta, dovremmo capire che le persone, tutte, non sono carne, sono cuori, menti, anime e personalità.

E nessuno, ma proprio nessuno, può sapere che cosa si cela dietro a un qualsiasi stato fisico, a ogni singola scelta di un individuo.

Il rispetto… questo “piccolo” punto che dovrebbe esser cardine di ogni vita e su ogni relazione sociale, sta diventando sempre più un fantasma e non pensiamo che riguardi solo i giovani perché quella frase me l’ha detta una signora ben più adulta di me.

Scusate lo sfogo, ma non credete che anche questo sia body shaming e irrispettoso?

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