Articolo di Michela Minini

 

Un giorno ti svegli ormai grande, con l’amarezza nel cuore, cercando nel cassetto quel vestito che non ha più un aspetto né tempo, soltanto muffa e contorni grigi delle cuciture sbiadite, quell’abito tanto amato, lasciato a lungo nel buio dei ricordi.

Indumento che scaturisce riflessioni, facendo affiorare inaspettatamente sensazioni contrastanti, riportando in un istante, a galla i fantasmi del passato. Si ricordano così le prime difficoltà iniziate ben presto sui banchi di scuola, quando si è  presi in giro o snobbati da persone troppo accecate dalle apparenze.

Crescere aiuta a capire che nella vita gli ostacoli sono ancora più insormontabili, sia in ambito lavorativo che sociale, si convive in un sistema nel quale spesso non ci si sente conforme con le nostre ideologie, ma per il quieto vivere e per la sopravvivenza in questa “giungla” cerchiamo di trovare dei “compromessi”.

Spesso capita che tanti non riescano a sopportare tutte le pressioni presenti nel quotidiano per svariati motivi e molti si chiudono in se stessi cominciando un percorso di sfida con l’interiore. I quesiti assillanti allora diventano: “A cosa serviamo? Perché siamo nati? Qual è il nostro posto? L’obiettivo di questa vita terrena? Se siamo idonei ad affrontare le situazioni? “Domande queste che tendiamo a porci quando la società stessa ci rifiuta con etichette sulla nostra persona.

In generale dovremmo capire che siamo noi la nostra forza. La vita va vissuta fino in fondo,  senza mai rinnegare i nostri principi e gli obiettivi che ci siamo posti. Bisogna credere sempre nelle nostre capacità e non perdere mai la speranza. Bisogna valutare chi frequentiamo, cercando di capire se sono collimi con il nostro essere.

In ognuno di noi si possono generare diverse sensazioni, come la disperazione fino alla solitudine, e questo comporta, non rare volte, una sorta di chiusura con la vita. Un muro con tutto ciò che ci circonda rappresentato da silenzi impenetrabili.

Ricordiamoci che saranno pochi i veri amici (quelli che chiami e arrivano subito anche nel pieno della notte), che ci offriranno una mano senza far domande, regalandoci un abbraccio o un sorriso nel momento del bisogno.

Nelle varie difficoltà che accompagnano il nostro cammino, sarà difficile trovare chi cercherà di farti rialzare senza pretendere nulla.

Noi siamo la forza della nostra vita, in un mondo che spesso non capiamo, per gli stereotipi contemporanei. Ed è per questo motivo che dobbiamo trovare il coraggio di andare avanti.

Innanzitutto credendo in noi stessi e poi rivolgendo il nostro sguardo a chi ne ha bisogno. L’attenzione per chi sembra essere più fragile, “ascoltando” segnali invisibili di richieste d’aiuto. Cerchiamo di amare il prossimo con annessi pregi e difetti, senza alcuna distinzione, perché tutti abbiamo bisogno di tutti.

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