Fiaba di Elena Soprano

Illustrazioni di BDB

 

Un re aveva tre figlie: la prima, Isasole, passava il suo tempo a guardare i gioielli, la seconda, Isastella, a cambiarsi d’abito, la terza Isaluna, a leggere libri ed era stata soprannominata Inchiostrina.

Un giorno il re andò dal mago Fiorcardo e disse:

«Fiorcardo, sono stanco di fare il re, ma prima di ritirarmi vorrei che le mie figlie fossero tutte sistemate. Riesci a trovare loro un buon principe?»

Il mago si grattò la lunga barba e, serio serio, rispose: « I bravi principi sono diventati rari!»

«Vuoi dire che non ce ne sarà neanche uno a cui lasciare il mio regno?» domandò il re preoccupato.

Fiorcardo cominciò a camminare in tondo. E camminava così velocemente da alzare piccole nuvole di polvere che gli nascondevano i piedi.

«Forse uno lo troviamo!» disse finalmente «Ma bisognerà portare le ragazze nella Grotta dei Mesi

«Vuoi dire che in quella grotta umida abita un principe?» fece il re un po’ stupito.

«Certo che no!» replicò Fiorcardo «Ma nella grotta c’è sempre quello di cui una persona ha veramente bisogno. È un luogo magico e ognuna delle ragazze dovrà portare con sé un fazzoletto.»

Dopo un lungo viaggio a cavallo, il re portò le ragazze alla grotta. Per prima entrò Isasole. Una voce che sembrava uscire dalle rocce chiese: «Dimmi cara, qual è il mese più bello?»

E la ragazza, che amava molto la luce dei gioielli, senza esitare un attimo disse: «Agosto, ovvio, perché è il mese migliore per far risplendere orecchini, anelli e collane!»

Uscì dalla grotta con il fazzoletto che sembrava contenere qualcosa. Pensava si trattasse di una collana preziosa, ma come l’aprì un raggio di sole potente come una freccia di fuoco bruciò la barba del re.

Poi fu il turno di Isastella e quando la voce le domandò: «Dimmi cara, qual è il mese più bello?» questa, che amava molto i vestiti, senza pensarci un secondo rispose: «Dicembre, ovvio, perché arriva Natale e molti abiti meravigliosi in dono!»

Uscì con il fazzoletto pesante pensando che contenesse una gonna alla moda e un cappello, ma come lo aprì tutto intorno si riempì di neve.

Poi fu il turno di Inchiostrina e quando la voce le fece la domanda, questa si grattò la punta del naso, socchiuse gli occhi, schioccò le dita facendo un forte Snap! e finalmente rispose: «Tutti i mesi sono belli perché ognuno ha qualcosa di speciale!»

Uscì con il fazzoletto che si agitava.

«Santo cielo!» pensò allora il re «Prima un fulmine, poi la neve. E adesso che cosa succederà? Quando tornerò al castello Fiorcardo mi sentirà!»

Inchiostrina aprì il fazzoletto e balzò fuori un bel ranocchio.

«Che meraviglia! Lo terrò con me per sempre!» esclamò e gli diede un bacio sulla testa. Il ranocchio però le saltò via dalle mani e andò a posarsi in braccio al re.

«Portate via questo orrendo animale!» urlò.

«Ma padre,» fece la ragazza che sapeva vedere il bello in tutte le cose «il ranocchio è una piccola creatura sensibile, dicendo così lo offenderete!»

Prima che il re potesse replicare qualcosa il ranocchio lo baciò sulla punta del naso rugoso, poi si trasformò in un giovane: non era un principe, ma era bellissimo.

«Solo i ranocchi delle fiabe si offendono!» disse sorridendo.

Così Inchiostrina sposò il ragazzo che divenne il nuovo re e insieme furono felici per ogni mese dell’anno in cui vissero.

 

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