Fiaba di Walter Daniele
Illustrazioni di BDB
Tanto tempo fa, in un paese lontano, lontano, vivevano due bambini di nome Thomas e Dora, molto amici tra loro, che amavano giocare in un bosco nei pressi delle loro abitazioni. “Mi raccomando, non tornare tardi e non fare giochi pericolosi!”, raccomandava sempre Linda, la nonna di Dora, alla propria nipote. “No, no, nonnina, non ti preoccupare. Non faccio imprudenze!”, rassicurava sempre Dora, prima di uscire di casa. La stessa raccomandazione faceva sempre anche Chiara, la madre di Thomas, al proprio figlio. Un pomeriggio, i due bambini decisero di andare a giocare in un campo di zucche. “Ci sarà davvero da divertirsi, perché le zucche hanno delle forme molto buffe!”, disse Thomas. “Allora di sicuro ci faremo un sacco di risate!”, pensò Dora. Così si recarono allegramente nel campo di zucche. In quel preciso istante, un ladro cattivo e antipatico, chiamato Zairo, era di passaggio da quelle parti. “Vediamo un po’ dove posso andare a rubare qualcosa di bello!”, disse furbamente Zairo. Poi vide passare i due bambini. “Guarda un po’ chi c’è! Due bambini. Chissà dove stanno andando!
Perché non seguirli, potrebbero portarmi in un bel posto!”, stabilì Zairo. Arrivarono al campo. “Wow, guarda quante zucche!”, disse Thomas a Dora, guardando attentamente le varie zucche, sparse per il campo. “E cosa c’è di tanto bello nel vedere tante zucche!”, si domandò Zairo, meravigliato. “Benvenuti, bambini!”, disse una zucca su una roccia, con due occhi grandi, un naso, ed una bocca. “Quella zucca ha parlato!”, esclamò Dora. “Già! Potrebbe essere un fantasma!”, disse Thomas, preoccupato. Iniziarono ad avere paura entrambi. “Ti prego, andiamocene!”, disse Dora, tremando e abbracciando Thomas. “Mamma dove sei? Ho troppa paura!”, disse Zairo, tremando come una foglia. “Non temete bambini, sono una zucca magica!”, informò la zucca. I due bambini fecero un sospiro di sollievo. “Cosa intendi per zucca magica?”, domandò Dora. “Già, cosa intendi!”, chiese Thomas. “Cioè qualsiasi cosa desiderate potete chiedermela, ed io ve la farò avere!”, rispose la zucca. “Davvero!”, esclamò Thomas. “Verissimo!”, rispose la zucca. “Se ti chiedessi la più grande tavoletta di cioccolata?”, disse Dora. “Non ci sarebbe alcun problema!”, spiegò la zucca. Ed in quel momento apparve la tavoletta di cioccolata avanti a lei. I bambini furono molto felici e la mangiarono tutta. “E tu cosa vuoi chiedermi?”, disse la zucca a Thomas. “Voglio che questo campo diventi un parco giochi, pieno di giostre!”, rispose Thomas. Ed improvvisamente apparvero tante giostre. I bambini, del tutto felici, si misero subito a giocare.
“Poveri bambini, non sanno che tutta questa gioia non durerà in eterno!”, pensò Zairo. Quest’ultimo, si avvicinò a loro mentre giocavano su delle altalene. Afferrò entrambi per le braccia e li tirò verso di sé. “Chi sei? E cosa vuoi da noi?”, domandò Thomas, spaventato. “Sono un ladro! Voglio che quella zucca obbedisca ai miei ordini, perciò ditemi subito cosa devo chiedere per diventare molto ricco!”, ordinò Zairo, prepotentemente. “Ma come, non lo sai!”, esclamò Dora. “No, perché non sono andato a scuola e non ho mai avuto nessuno che mi ha insegnato qualcosa!”, spiegò Zairo. “Non c’è problema, ti diciamo noi cosa devi fare! Vai dalla zucca e dille che vuoi un nido di api!”, disse Thomas, sicuro di sé. “Esatto, le api fanno diventare ricche le persone!”, garantì Dora. “Molto bene! Forza, andiamo dalla zucca!”, impose Zairo. Si recarono tutti e tre dalla zucca magica. “E questo chi è?”, domandò la zucca ai bambini. “E’ un nostro amico, vuole anche lui qualcosa!”, rispose Thomas. “Ti prego di accontentarlo, amica zucca!”, pregò Dora. “Va bene!”, rispose la zucca. “voglio un nido di api!”, disse Zairo, entusiasta. “D’accordo, ti accontento con piacere!”, rispose la zucca, facendo apparire al suo fianco un nido pieno di api, che lo aggredirono subito, pungendolo su tutto il corpo. Il povero ladro si mise a correre per tutto il parco giochi, strillando dal dolore. “Ahià, che dolore! Mamma, dove sei? Aiutami!”, gridò disperato Zairo. Mentre i bambini lo guardarono ridendo. Fu costretto a scappare via.
E i bambini tornarono a giocare allegramente. La zucca era molto felice di vedere contenti i due bambini a cui si era affezionata. Poiché la simpatia era reciproca, i bambini decisero di ricambiare il favore. “Cara zucca, io e Dora vogliamo che diventi come noi!”, disse Thomas. Tale richiesta rese la zucca ancora più felice. Improvvisamente le apparvero due braccia, un corpo e due gambe. Che le permisero di muoversi, correre e giocare insieme ai bambini. E da quel giorno, Thomas e Dora ebbero una nuova amica. Le costruirono una casetta di legno su un albero e vissero per sempre felici e contenti.
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