Racconto di Giovanni Boncristiani
(Terza pubblicazione – 29 gennaio 2020)
Nei primi anni del novecento una giovane madre era molto preoccupata della salute del suo unico figlio, il bambino mangiava sempre meno e diminuiva di peso giorno dopo giorno, perdendo sempre più le forze.
Angosciata, la donna, si recò da molti medici, ma tutti ammettevano, loro malgrado, di non capire la causa di ciò. Disperata, la donna seguì malvolentieri il consiglio di una cara amica e si reco quindi da una “maga”.
Spiegatole la situazione la fattucchiera verificò, con dell’acqua e del comune olio, che sulla testa del bambino era stato operato un malocchio “a morte”. La maga, certa della cosa, disse alla donna di immergere a mezzanotte in punto le vesti del bambino in acqua bollente ed aggiungervi del sale, in quel preciso momento si sarebbe presentata alla porta colui o colei che aveva lanciato il malocchio e, senza esitare, occorrerà, con un bastone colpire la persona e il maleficio svanirà.
La donna non voleva credere a quello che diceva la vecchia, ma il bambino stava sempre peggio e non essendoci rimedio alcuno decise di fare quello che le era stato detto di fare.
A mezzanotte svestì il fanciullo e ripose in una pentola contenente acqua bollente e sale la maglia ed i pantaloni del bambino.
Passarono alcuni minuti ma nessuno si presentò alla porta, quando anche questo disperato tentativo sembrava risultare vano, la donna senti un lieve rumore provenire da dietro l’uscio; titubante aprì l’anta e, con animo tra il sorpreso e l’angosciato, scorse un grosso gatto nero mai visto prima.
Impressionata dalla scena e dal ricordo del racconto della maga ebbe comunque la forza di afferrare la scopa per colpire l’animale, bastò il solo gesto e il gatto scappò via scomparendo velocemente.
L’indomani mattina il bambino iniziò nuovamente a mangiare ed a stare bene.
Il giorno successivo ancora madre e figlio andarono a far visita ad una vecchia zia della donna per raccontargli l’accaduto; con sorpresa videro che questa era tutta fasciata, a suo dire, a causa di una brutta caduta dalle scale….
Quel bambino era mio padre…
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