Racconto di Fabio Piana
(Seconda pubblicazione)
Girava per la casa pensando ai suoi malori. Se li era procurati da solo.
Che fare?
Continuare a girare. Ma se giri troppo le palle si attorcigliano e si staccano.
La soluzione è trovare soluzioni.
Prima c’erano. L’uomo le aveva rifiutate. Aveva preferito sfondarsi il corpo a suon di catramature varie.
Optò per un libro. Giusto per dare un qualche al qualcosa.
Niente. Il libro era troppo avanti. Lui troppo al suolo.
Si alzò.
Un’altra sigaretta. Un altro girotondo di niente.
Poi mise un film. Lo guardò in piedi.
Mentre mangiava. Sempre in piedi.
Troppa frenesia non fa posare il culo.
Non fa stare fermi.
Il film era sull’ultimo degli immortali. Titolo H.
Ambientazione UltraNord.
Il suo sud cominciò a vaneggiare.
Da bambino era solito mettere la testa fuori dal finestrino dell’auto di suo padre.
Il vento in faccia gli avrebbe dato la vita eterna. Diceva. Pensava.
Il colpevole era sempre H.
Trent’anni dopo tremava per i pensieri di morte.
Poi la vista di quel film eternamente visto gli invigorì il corpo.
Pensò di moltiplicare quel vigore.
Salì sul tetto.
Vento a troppi km/h.
Impeto che fa aprire le ali che natura non ha dato o che il tempo ha tolto.
Provò su sé stesso se la testa del bambino immortalata dal vento potesse dargli sollievo in un’altra direzione.
Evitò gli sgambetti della vita.
Vide un poeta francese fuso tra il sole e il mare ma non colse la comunione.
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https://www.ibs.it/reminiscenze-libro-fabio-piana/e/9788885790902
https://www.edizionilagru.com/catarsi/262-come-sarebbe-stato-9791280204226.html
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