Racconto di Pier Franco Luigi Fraboni

(Seconda pubblicazione – 1 giugno 2021)

 

 

  • Spiegami una cosa, perché ti dovrei aprire? –
  • Semplice, perché io sono la Felicità! –
  • La Felicità!?! –

La porta era aperta di un palmo, una catena dorata e ciondolante mi divideva da una figura femminile radiosa, sorridente e dai modi affabili. Portava un vestito a fiori gialli, delle campanule credo, su uno sfondo di un turchese intenso. Il vestito era di cotone, le stava accollato e un gioco di trasparenze lasciava poco all’immaginazione. Aveva un viso rotondo, guance paffutelle, davano l’idea di scoppiare di salute. Il suo sorriso illuminava il pianerottolo, due fossette ai lati della bocca lo incorniciavano e risaltavano le lentiggini di un rosso spento che lentamente le accarezzavano un naso dalle proporzioni ideali. I capelli neri ondulati le arrivavano fino al collo e i suoi occhi, scuri come la pece, nascondevano una luce antica come quella del primo fuoco nella notte dei tempi.

  • Come faccio a crederti? –
  • Beh, tanto per iniziare mi hai lasciato entrare –

Era vero, quasi istintivamente l’avevo lasciata entrare, del suo movimento non mi restava che un’immagine sbiadita e un profumo, un misto di lavanda e menta.

  • Posso offrirti qualcosa? –
  • No, grazie me ne sto già andando –
  • Ma sei appena arrivata –
  • Io sono questione di attimi –
  • Ti rivedrò? –
  • Sì –
  • Quando? –
  • Questo non lo so –
  • Non credo che ti lascerò entrare la prossima volta –
  • Lo farai, come fanno tutti –

Se ne era andata, di lei non mi rimaneva che il profumo e il sorriso che mi aveva procurato.