Racconto di Simona Soncini
(Prima pubblicazione – 17 maggio 2021)
(CARTELLA CLINICA)
“Paziente non orientato tempo/spazio”
Leggo: “Oppositivo alle cure – NDR”
– Come stai oggi? –
Lui mi guarda alzando le sopracciglia con fare sornione. Uno sguardo subito complice a ritrovare quella solidarietà costruita a fatica giorno per giorno, sguardo dopo sguardo, gesto dopo gesto, quando ancora non poteva parlare per vie delle corde vocali impastate e del respiro bloccato, con la mente offuscata dai farmaci, piuttosto che dall’età avanzata.
Mi risponde con un sorriso e mi dice: – Oggi molto meglio – … pausa, colpo di tosse.
Si porta la mano alla bocca e gli passo un fazzoletto senza che abbia bisogno di chiederlo, lo afferra con sicurezza, ancor prima di porgerglielo, già pronto a riceverlo. – Oggi sono riuscito a mandare giù il semolino. Contenta? Avevi ragione mi ha consolato lo stomaco. Sì, mi sentirei di fare due passi, ma forse è meglio di no! –
Mi fa l’occhiolino e mi guarda con i suoi occhi grandi azzurri sapendo la mia debolezza per quel viso accartocciato dall’età e per quel colore che ricorda il “mio” mare. Continua dicendo: – Lo sai meglio di me! Nelle mie condizioni stare meglio non è sempre “bene”, anzi …! –
E mi domanda: – I tuoi piccoli? A casa tutto bene? –
Rispondo: – Bene, grazie! Oggi il più piccolo ha la sua prima uscita con la maestra, era emozionatissimo … – Sorrido, la sua fronte è ora distesa. Gli si illumina lo sguardo e mi ringrazia per avergli “PRESTATO UN PENSIERO di progenie”. PRESTATO UN PENSIERO …
Mi dice: – Sono stanco. Per favore dai tu la buonanotte a Carlo stasera –
Sono le undici del mattino.
Gli rispondo: – Sì, tranquillo a Carlo ci penso io –
Gli cambio l’infusione di sedativo. Gli passo una mano sulla fronte, leggera per non disturbarlo. Gli tiro su la coperta fino alle spalle: lui ha sempre freddo. Gli tengo la mano e ricambia la stretta. Giro lo sguardo per controllare i parametri al monitor e incrocio lo sguardo di Carlo, il vicino di letto, ragazzotto trentenne, che con gli occhi lucidi, triplicati in grandezza dallo sforzo di trattenere le lacrime, mi dice che “da grande” gli piacerebbe diventare come lui.
Leggo:
(CARTELLA CLINICA)
“Paziente non orientato tempo/spazio”
PRESTATO UN PENSIERO
Leggo: “Oppositivo alle cure”
PRESTATO UN PENSIERO
Leggo: “NDR”
PRESTATO UN PENSIERO
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