Poesia di Mario Rigli

 

Forse implori Lassù,

un Dio latitante e menefreghista

o forse ascolti la voce dei tuoi

che vi hanno lasciato,

loro più in alto di un Dio assente.

E ti arrivano le loro voci

suadenti come quelle degli angeli

e tu ascolti quasi rapita

in estasi quasi per quei bisbigli.

Ed arriva la forza, l’energia

che trasmetti in quell’abbraccio,

la tua mano cura come l’ossigeno

e tua sorellina è sicura

in quella stretta adulta,

in quella stretta ancora bambina.