Poesia di Alfonso Gatto

 

 

Si resta a volte soli nella veglia

di un racconto sospeso, allora soli,

ignoti l’uno all’altro, ed ora uniti

dal ricordo che un nulla ci divise.

 

Il rammarico punge, se mi dici:

“bastava che quel giorno…” ti sorrido

con la mesta sfiducia di sapere

che mai giunsi per tempo, che geloso

 

di te, del tuo passato, almeno vedo

il tuo sguardo d’amore al primo incontro.

Ma forse è giusto credere che allora

tu m’avresti perduto:

come un ragazzo che si lascia indietro

nella paura d’esser felice.