Racconto di Giuseppe Fanciulli
La Befana camminava in silenzio sul raggio della Luna. La guardavano le stelle deste lassù, ma i galli delle banderuole dormivano e i camini trattenevano il fumo. A un tratto, la Befana inciampò e si fermò. Che cos’era? Un filo, sicuro, un filo di pianto, teso fin lassù.
«Un bambino che piange!» borbottò la Befana. «A quest’ora!», E siccome era un po’ stanca, come per dire che non le importava nulla, riprese il cammino.
Quel filo, però, la tirava e non si spezzava, anzi, a poco a poco diveniva pesante come un canapo e proprio non si poteva camminare più. Allora la Befana disse: «Vediamo».
Si voltò e tornò indietro. Seguiva il filo e non si poteva sbagliare. Arrivò a un comignolo alto: il pianto veniva di laggiù.
E la Befana si guardò attorno un po’ sgomenta. Era un quartiere dove non aveva mai messo piede. Case immense, squadrate, bianche: vi dovevano abitare i bambini che amavano i balocchi di lusso, i costosi, quelli che sembrano cose vere.
Sentì due voci. Una diceva: «Nemmeno oggi me l’hai portato il balocco!».
E quell’altra rispondeva: «Come potevo, amore mio, se non mi avanzava nemmeno un soldo» Un momento di silenzio, poi la voce ribatteva: «Però avevi detto che veniva la Befana e non è venuta!
«Verrà un altr’anno. Ora dormi. A piangere è peggio.
La Befana, appoggiata al camino, aveva già aperto il sacco e vi frugava dentro. Tirò su due manciate di balocchi vecchi che nessuno voleva più e le tremavano le mani. Alla fine avvicinò la bocca del sacco a quella del camino e adagio adagio vuotò ogni cosa. Per quel peso il filo di pianto si spezzò e si tramutò in una risatina lunga che, arrivata fuor del camino, si sparpagliò nel cielo come una fiorita di stelle piccine piccine.
La Befana, allora, riprese a camminare verso la sua casa lontana, tanto lontana che, fra andare e venire, ci voleva un anno.
Ma quelle stelline sbocciate dalla risatina-del bambino, la inseguivano come lucciole. Finché ne prese una manciata e le mise nel sacco.
«Ci farò gli occhi alle bamboline per quest’altr’anno» disse. Ed era contenta.
Scrivi un commento