Racconto di Franco Arminio
Ci vediamo una volta l’anno. Una notte ogni anno. Lei mi viene a trovare in albergo. Arriva nella stanza buia. Mi trova steso sul letto. Per un anno non ci siamo visti né sentiti. Non abbiamo nulla da dirci. Sono i nostri corpi che vogliono incontrarsi. Lei si stende davanti a me che sono steso sul fianco. Non ci tocchiamo. Lei guarda verso la finestra, io guardo la sua schiena. Sono molto emozionato, sono molto contento, quando la vedo è sempre il giorno più intenso dell’anno. Non allungo le mani. Lei non si spoglia. A un certo punto si addormenta e io continuo a guardare il suo corpo, a immaginare da che anno viene. Non so cosa accadrà nel resto della notte. A un certo punto mi addormento anche io, ma faccio sonni brevi. Mi sveglio e la ritrovo ferma. Prendo il mio taccuino, comincio a scrivere. Non decido dove portare le parole, mi faccio portare. Scrivo fino a quando arriva il giorno. Ora anche lei è sveglia. Si alza, va al bagno. Non mi ha ancora detto nessuna parola. Sa che la sua voce mi piace moltissimo. Sa che a me basta vederla e sentirla. Il nostro amore è intatto, anzi ogni anno diventa più grande. Arriveremo al punto che nemmeno entrerà nella mia stanza. Mi basterà sapere che ha preso una stanza nello stesso albergo. E poi l’anno successivo mi basterà sapere che è nella stessa città in cui sono io. Ogni volta avremo bisogno di minore vicinanza ma l’amore sarà più grande. Mi inviterà a prendere un gelato dove lei lo ha preso un’ora prima, a prendere il treno che lei ha preso il giorno prima, a fare un bagno nel mare dove lei si è bagnata un mese prima. Arriveremo che non ci vedremo e non ci sentiremo mai più e sarà bellissimo, sarà come morire insieme con le nostre anime, lasciando agli altri con molta gentilezza il calore dei nostri corpi.
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